L’Estate di San Martino

Sagre in Italia

L’ Estate di San Martinofesta di San Martino è il nome con il quale viene indicato un preciso periodo autunnale durante il quale a seguito delle prime gelate, si verificano solitamente condizioni climatiche di tempo bello e relativo tepore.

All’interno dell’emisfero australe il fenomeno si può osservare solitamente in tardo aprile o iniziomaggio. Mentre nell’emisfero boreale questo periodo coincide nei giorni che vanno dall’ 8 all0 11 novembre. In alcuni paesi anglosassoni viene anche chiamata Indian summer.

San Martino viene festeggiato il giorno 11 novembre. nel corso dell’estate di San Martino che dura generalmente 3 o 4 giorni venivano rinnovati i contratti agricoli annuali; da questo deriva il detto fare San Martino, ovvero traslocare.

Tradizionalmente in questi giorni vengono aperte le botti per il primo assaggio del vino novello, che di solito viene abbinato alle prime castagne (da qui il motto “a San Martino ogni mosto diventa vino!”). Questa tradizione viene celebrata anche in una celebre poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto San Martino.

Dal sito www.regioni-italiane.com

La leggenda…

 

 

Era l’11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio
che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio
mantello di guerriero. Ma ecco che lungo la strada c’è un povero vecchio
coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante
per il freddo. Martino lo guarda e sente una stretta al cuore.
“Poveretto, – pensa – morirà per il gelo!” E pensa come fare per dargli un
po’ di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente
del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un
vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo. E
allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli viene
un’idea e, poiché gli appare buona, non ci pensa due volte. Si toglie il
mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto.

“Dio ve ne renda merito!”, balbetta il mendicante, e sparisce.
San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va
sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre
un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di
mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette
di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno.
Il cielo diventa sereno, l’aria si fa mite. Il sole comincia a riscaldare la terra
obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Ecco l’estate
di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell’atto di
carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più
gradito a Dio. Ma la storia di San Martino non finisce qui.
Durante la notte, infatti, Martino sognò Gesù che lo ringraziava
mostrandogli la metà del mantello, quasi per fargli capire che il mendicante
incontrato era proprio lui in persona.

Tratto dal sito della parrocchia di S. Martino vescovo di Alpignano (To)

Dal sito www.cicciolo.com

 

 

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